Visitor 12: giugno 2015

giovedì 25 giugno 2015

sabato 13 giugno 2015

Prima di parlare (sui social media), pensare.

Gestire la propria immagine sui social media non è cosa da poco.

Esprimere le proprie opinioni, legittime o meno, comporta dei rischi legati alla mancata comprensione del proprio pensiero o all'eco non sopprimibile di un'uscita inappropriata.

Vediamo come si è espressa Selvaggia Lucarelli (che non conosco, che non seguo sui social media e che non giudico) riguardo l'happening relativo a Samantha Cristoforetti. Ecco il suo post su Facebook.

Selvaggia Lucarelli
Journalist presso Il Fatto Quotidiano · Seguito/a da 562.367 persone · 17 h · Modificato ·
Abbiamo capito che la Cristoforetti è tornata a casa e mi spiace per lei che ora si ritrovi appiccicato addosso il nomignolo AstroSamanta come una cartomante barese, ma davvero, basta. Non se ne può più. C'è tanta gente che lavora mesi su una petroliera o in cantieri sperduti nel mondo o a tirar su le case in Nepal e quando torna a casa si festeggia senza tutta 'sta melassa spaccacoglioni.
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Non discuterò sul contenuto del post, è una opinione ed in quanto tale mi interessa meno.

Mi interessa di più valutare l'effetto di una battuta da bar (o da dopocena con amaro) da parte di una persona seguita da mezzo milione di follower - e quindi considerata di valore. Ecco, di seguito un link interessante che potreste leggere riguardo il fenomeno:

http://www.meltybuzz.it/selvaggia-lucarelli-su-samanta-cristoforetti-non-se-ne-puo-piu-ma-i-social-la-massacrano-a162648.html

In particolare, un ragazzo (almeno credo, su Facebook è bene avere un sano senso del dubbio) si esprime, dopo un profluvio di asserzioni sulle abitudini sessuali della Lucarelli e sulla mancata occasione di esser nata con gravi menomazioni, scrive:

E speriamo si estingua presto.

Maledetta.

I social media hanno un grande potere: annullano lo spazio. Ma non annullano il tempo, lo fermano nell'istante che tu, o altre persone, vorresti dimenticare.

In un mondo in cui molto è stato già virato verso il digitale potrebbe essere utile un consiglio analogico: prima di parlare dei social media o sui social media, pensare.